International Association Against Psychiatric Assault
c/o Lawyer/Rechtsanwalt André Raeber, Hinterbergstrasse 24, 6312 Steinhausen, Schweiz/SwitzerlandThe association is a Human Rights organization that opposes psychiatric coercion and aims to abolish psychiatric coercive measures altogether, promoting the fundamental rights of self-determination, liberty, and human dignity.
IAAPA
International
Association Against Psychiatric Assault
(L’Associazione
Internazionale Contro L’Assalto Psichiatrico)Per
favore distribuite ed inoltrate questo messaggio nei newsgroup, blog e siti
di discussione on-line e inoltratelo alle organizzazioni nazionali ed internazionali
per le persone con disabilità:
Ratificate
la Convenzione dell’Onu sulla Disabilità solo se, nel fare
ciò,
tutte le leggi sulla malattia mentale vengono abolite
(Risoluzione
punto numero 1 dell’Assemblea Generale della International
Associaton Against Psychiatric Assault del 24 aprile 2007)
Il
13 dicembre 2006 la “Convenzione per la Protezione e la Promozione
dei Diritti delle Persone con Disabilità”1
è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU).
La Convenzione è stata firmata a New York il 30 marzo 2007
dai rappresentanti dei governi elencati qui di seguito. Questa firma
segna l’inizio di un dibattito politico su questa convenzione e sulle
sue implicazioni politiche per queste nazioni. Le nazioni che hanno
firmato la Convenzione sono: Algeria, Andorra, Antigua e Barbuda,
Argentina, Armenia, Australia, Austria, Bahrain, Bangladesh, Barbados,
Belgio, Bolivia, Brasile, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Cambogia,
Canada, Capo Verde, Repubblica Ceca, Repubblica Centrafricana, Cile,
Cina, Cipro, Colombia, Comore, Congo, Corea del Sud, Costa d’Avorio,
Costa Rica, Croazia, Cuba, Danimarca, Repubblica Dominicana, Dominica,
Ecuador, Egitto, El Salvador, Estonia, Etiopia, Comunità Europea,
Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Ghana, Giamaica, Giappone,
Giordania, Grecia, Guatemala, Guinea, Guyana, Honduras, India, Indonesia,
Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Kenia, Libano, Liberia, Lituania,
Lussemburgo, Macedonia, Madagascar, Malawi, Maldive, Mali, Malta,
Marocco, Mauritius, Messico, Moldavia, Montenegro, Mozambico, Namibia,
Nicaragua, Niger, Nigeria, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Panama,
Papua Nuova Guinea, Paraguay, Perù, Polonia, Portogallo, Qatar,
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Romania, San Marino,
Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Siria, Slovacchia, Slovenia, Spagna,
Sri Lanka, Sudafrica, Sudan, Suriname, Svezia, Swaziland, Tanzania,
Thailandia, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia, Uganda, Ungheria,
Uruguay, Vanuatu, Vietnam, Yemen.Il risultato di questo processo politico porterà, in ognuna
di queste nazioni alla ratifica da parte dell’organo legislativo (nei
paesi democratici, dal Parlamento) o alla sua non ratifica. Una non
ratifica sarebbe una cosa contraddittoria al precedente supporto a
favore della creazione della convenzione espresso dal governo dello
stesso paese.Dal momento che questa convenzione riguarda i diritti dei disabili
è una cosa cruciale porre dine alle violazioni, sistematiche
e diffuse, dei diritti umani, sancite dalle leggi che legalizzano
le misure di coercizione psichiatrica, i ricoveri non volontari e
i trattamenti forzati (trattamenti sanitari obbligatori), così
come il prolungamento in modo del tutto arbitrario del tempo in cui
si è imprigionati nelle unità forensi [in Italia gli
OPG] come punizione. Se la convenzione dovesse essere ratificata,
e con ciò la convenzione diventasse legge, senza che allo stesso
tempo venissero abolite le leggi speciali per la psichiatria, la convenzione
diverrebbe l’opposto di quello che era nelle intenzioni: diverrebbe
un ulteriore strumento contro i diritti civili ed umani di tutte quelle
persone che sono state psichiatricamente/medicalmente imbrogliate
facendo credere che siano “mentalmente ammalate”. Le persone
con queste “diagnosi” rientrano nella definizione di persone
disabili data dalla convenzione. Infatti all’articolo 1 paragrafo
2 della convenzione si trova scritto:
“Le persone con disabilità includono chi ha un impedimento
a lunga durata fisico, mentale , intellettuale o sensoriale
[…]”
[Sottolineatura e grassetto aggiunto, non presente nell’originale]
La convenzione abolisce esplicitamente ogni discriminazione legale
delle persone con disabilità All’art. 2, par. 3 si trova:
“[…][Con il termine] discriminazione sulla base sulla base
della disabilità si intende ogni tipo di distinzione, esclusione
o restrizione sulla base della disabilità, che ha come scopo
od effetto di impedire o rendere nullo il riconoscimento, il godimento
o l’esercizio, in modo paritario ed egualitario rispetto agli altri,
di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali nel campo
politico, economico, sociale, culturale ed in ogni altro campo.
[…]”
La convenzione, pertanto, proibisce esplicitamente la possibilità
che le costituzioni nazionali lascino aperte le possibilità
che siano annullati i diritti costituzionali tramite leggi speciali
se il criterio utilizzato è quello della disabilità.
Tuttavia questo è proprio il caso delle leggi sulla salute
mentale: le leggi che rendono legale il confinamento psichiatrico
di persone che non hanno commesso crimini e le leggi speciali nel
settore penale al riguardo dei casi speciali dei malati psichiatrici,
hanno proprio come requisito essenziale, per la loro applicazione,
un certificato psichiatrico o un esame obbligatorio. Pertanto questo
leggi devono essere abolite, perché contraddicono la convenzione.Inoltre l’articolo 12 pone i seguenti obblighi agli stati che ratificano
la convenzione:
“Uguale riconoscimento di fronte alla legge
1. Gli stati che partecipano alla convenzione riaffermano che tutte
le persone con disabilità hanno il diritto di vedersi riconosciute
in qualunque luogo e in qualunque occasione come persone di fronte
la legge.
2. Gli stati che partecipano alla convenzione devono riconoscere alle
persone con disabilità la possibilità di poter godere
della capacità giuridica, in modo paritario agli altri, in
tutti gli aspetti della vita.”
Pertanto ogni forma di curatela, tutela o guardianaggio obbligatorio
e ogni forma di ospedalizzazione obbligatoria, compreso i trattamenti
obbligatori che vengono così realizzati, devono cessare. Non
devono più essere usate parole quali “protezioni”
o espressioni quali il presunto “benessere” delle persone
coinvolte quale cinico pretesto per queste misure.A sostegno di questa interpretazione legale della convenzione vi raccomandiamo
di commissionare una valutazione da parte di esperti giuristi specializzati
nel campo dei diritti umani in ambito internazionale, che prendano
in considerazione le specifiche leggi nazionali.
Siamo qui a richiamare l’attenzione da parte delle organizzazioni
per le persone con disabilità perché prendano urgentemente
posizione contro la ratifica di questa convenzione, da parte dei legislatori
nazionali, se non pongono completamente in atto quello che è
stato ufficialmente dichiarato: libertà legalmente vincolante
dalle discriminazioni. La discriminazione legale è esercitata
nel modo più radicale, più brutale, più aberrante
e più odioso, dalle leggi che legalizzano la coercizione psichiatrica.
Se le organizzazioni per le persone con disabilità dovessero,
nonostante questo, fare pressioni per una ratifica rapida della convenzione,
perché prevedono che gli effetti delle discriminazioni causate
dalla convenzione saranno favorevoli, una ratifica senza l’abolizione
della coercizione psichiatrica sarà ottenuta ad un prezzo intollerabile:
la continuazione delle barbarie della psichiatria coercitiva che è
una pratica simile alla tortura e la negazione dell’auto determinazione
agli individui che vengono considerati in modo forviante dal gergo
medico-psichiatrico come “malati mentali”.Una ratifica che mantenga le leggi sulla salute mentale farebbe di
questa convenzione una caricatura cinica: la convenzione diventerebbe
un ulteriore strumento di camuffaggio e di copertura della violenza
psichiatrica. Diventerebbe una parte del problema anziché essere
parte della soluzione.
—-
1.
Il testo originale della convenzione (in inglese) è disponibile
in http://www.un.org/esa/socdev/enable/rights/convtexte.htm
Per
ulteriori informazioni sulla IAAPA consultate il sito http://www.iaapa.ch